Le numerose ricerche circa lo sviluppo linguistico hanno concluso che le tappe più importanti che caratterizzano i primi stadi dello sviluppo di ogni lingua sono 3: la comunicazione intenzionale, lo sviluppo lessicale e lo sviluppo della grammatica.
Esistono delle tappe che si possono definire “universali”, che sembrano essere presenti in tutti i bambini, indipendentamente dalla lingua parlata. Vediamole di seguito.
2-10 mesi (circa): Compare la lallazione, cioè un insieme di suoni e di sillabe che il bimbo pronuncia in modo ancora casuale. Compaiono quindi i primi suoni, quelli più semplici da articolare, che sono “b”, “p”, “m”, etc. Esistono 3 tipi di lallazione, variabile a seconda dell’età e della complessità dei suoni pronunciati. La presenza della lallazione è fondamentale per un armonico sviluppo del linguaggio.
8-13 mesi (circa): Inizio della comunicazione intenzionale attraverso tutta una serie di gesti detti “deittici” come: il mostrare, il dare, l’indicare. Tali gesti, tavolta accompagnati da vocalizzazioni, rappresentano i precursori delle prime paroline. Compare, a questa età, anche qualche segno sistematico di comprensione di parole.
12-13 mesi (circa): Compare la denominazione, quindi il bambino inizia a dire le prime parole dotate di significato.
12-16 mesi (circa): Il bambino, piano piano, acquisisce le prime parole e inizia a padroneggiarle.
18 mesi (circa): Fase dell’esplosione lessicale, in cui il bambino arricchisce, nel giro di poco tempo, il suo vocabolario.
18-24 mesi (circa): Inizio della fase combinatoria, dove il bambino comincia a combinare due paroline insieme. In genere questo avviene se il vocabolario è di almeno 100 parole.
2 anni (circa): Comincia lo sviluppo della grammatica, quindi il bambino inizia a combinare le parole e a strutturare le prime frasi.
3 anni (circa): Il bambino, in condizioni normali, dovrebbe aver acquisito un linguaggio come quello dell’adulto. Non preccupiamoci se ancora non possiede tutte le “letterine”. Alcune, infatti, come la /r/ si possono acquisire anche in epoche successive. Inoltre, lo sviluppo del linguaggio non termina a 3 anni, ma continua anche nelle epoche successive, con l’acquisizione, ad esempio, delle regole grammaticali.
L’inquadramento effettuato ha come obiettivo principale quello di illustrare, in maniera chiara ed estremamente generale le tappe principali di acquisizione del linguaggio. Ho inserito sempre la dicitura “circa” accanto alle età per sottolineare la differenza che può intercorrere da bambino a bambino. Ogni persona è a sè e come tale va concepita, anche dal punto di vista linguistico. Esiste, infatti, una variabilità individuale molto vasta, soprattutto nell’età evolutiva.
Bibliografia
Sabbadini G., “Manuale di neuropsicologia dell’età evolutiva”, Zanichelli Editore, 2011.